Pratiche antiche per un futuro sostenibile

Uno studio finlandese ha abbinato l'allevamento animale alla coltivazione di vegetali. Gli effetti sul ciclo dei nutrienti e le riduzioni nella lisciviazione dell'azoto sono risultati soddisfacenti.
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Quando l'acqua penetra nel suolo, scioglie le sostanze nutritive all'interno e le mobilizza nel contenuto idrico. I nutrienti disciolti, filtrando, arrivano negli strati più profondi del terreno. Questo processo, chiamato lisciviazione dei nutrienti, contamina le acque sotterranee e può avere effetti negativi sugli ecosistemi acquatici. Per esempio, l'azoto, che viene introdotto nel suolo principalmente dall'utilizzo di fertilizzanti, contribuisce all'eutrofizzazione, con molte conseguenze negative per la vita acquatica.

Si tratta di un problema significativo nel Mar Baltico, dove l'afflusso di sostanze nutritive dai bacini ha generato un importante impoverimento di ossigeno. Anche se il carico di nutrienti è in declino dal 1980, lo stato ecologico del Mar Baltico non è migliorato come ci si aspettava. Questa situazione suggerisce che le riduzioni operate sono insufficienti. Il raggiungimento di un obiettivo ambizioso come quello dello stop all'eutrofizzazione richiede un cambiamento delle pratiche agricole che vada verso l'ottimizzazione dell'uso delle sostanze nutritive. Una delle modifiche da attuare è l'introduzione della pratica del riciclaggio ecologico o ERA, che può essere definita come un sistema, ad esempio una fattoria, in cui almeno l'85% dell'azoto totale utilizzato è prodotto dal sistema stesso.

Più in generale, ERA coinvolge il concetto di bilanciamento della produzione vegetale e di quella animale, in modo che il materiale usato per la fissazione di azoto e per migliorare la fertilità del suolo possa anche essere usato come foraggio, e la pianta venga nutrita con il letame distribuito su tutta l'azienda in un contesto di rotazione delle colture. Questo tipo di agricoltura, che inoltre non usa pesticidi o fertilizzanti chimici, può raggiungere un elevato livello di autosufficienza. I principi fondamentali del metodo ERA sono quindi tre: la rotazione delle colture, allevamento animale equilibrato e autosufficienza delle risorse.
Un elemento chiave è la vicinanza tra la produzione animale e quella vegetale. Questa prossimità è importante, infatti la lisciviazione dei nutrienti è spesso dovuto al fatto che il bestiame e le piante da
produzione si trovano in zone distanti. A causa di più alti tassi di applicazione, accanto ai centri di
allevamento, tendono ad accumularsi nel suolo molti nutrienti. Infatti, la distanza tra colture capaci di utilizzare questi nutrienti e la produzione animale che li fornisce, è il motivo principale dell'elevato carico di azoto nel Mar Baltico.

In un recente studio alcuni ricercatori hanno valutato gli impatti ambientali di ERA in tre distretti agricoli. I bacini erano scelti sono tutti in Finlandia (che viene bagnata dal Mar Baltico): Lepsämänjoki, dove si coltivano piante; Yläneenjoki, dove vengono allevati animali; e Lestijoki, una linea di produzione lattiero-casearia. La lisciviazione dell'azoto dal distretto è stata simulata utilizzando un modello, eseguito sulla base delle condizioni agricole esistenti e in condizioni ERA ipotetiche.
Le simulazioni hanno mostrato che ERA può ridurre le perdite di azoto. La concentrazione massima di azoto inorganico nei flussi idrici e la quantità media delle perdite di azoto agricolo risultano inferiori rispetto ai metodi di produzione esistenti, che, a differenza di ERA, dipendono dall'uso dei fertilizzanti inorganici. In due dei bacini (Lepsämänjoki e Yläneenjoki), la diminuzione ottenuta in perdite di azoto consentirebbe di raggiungere gli obiettivi nazionali di protezione delle acque per la produzione agricola (una diminuzione del 30% in saturazione di azoto dai campi).
Vi è un urgente bisogno di ridurre la lisciviazione dell'azoto da aree agricole operata dalle acque superficiali. Questo studio suggerisce che ERA potrebbe essere un metodo efficace per raggiungere l'obiettivo. Alla fine non si afferma niente di nuovo poichè la coltivazione abbinata all'allevamento di bestiame con l'utilizzo delle rotazioni sono tecniche che appartengono a un passato agricolo che ogni tanto è bene riscoprire. Non solo la tecnologia è importante in agricoltura ma anche, e soprattutto, una lucida analisi storica senza preconcetti che permetta di ritrovare quelle tecniche che funzionavano 100 anni fa e funzionano ancora oggi.